Che profumo ha la costante ricerca della bellezza? E non è essa stessa la concretizzazione stessa del bello? Alexandria II Xerjoff profuma di una bellezza forse non troppo consapevole di sé stessa, seppur comprensibile per tutti quelli che la percepiscono, la incontrano, se ne vestono ed innamorano: la sua costituzione, così preziosa e ben bilanciata, non lascia adito a dubbi: se il bello esiste, questa fragranza ne è una delle coniugazioni più chiare.
Allo sbocciare, il fiore della piramide olfattiva del profumo di Xerjoff Alexandria II si apre con note fruttate e floreali, in un tripudio di sensazioni olfattive che rimandano alla fertile e colorata pienezza della primavera: il pregiato e vigoroso Palissandroincontra una nobile e matura lavanda, in un’unione indissolubile, udibile per l’intera esperienza olfattiva.
Al consacrato duo si accompagnano poi la cannella e la mela, che suggellano ed esaltano le venature più dolci su di un legno che presenta, la sedimentazione dei fiori, che par quasi cambiarne gli elementi costituenti di base.
Durante il processo di fioritura, Alexandria II Xerjoff lascia chiaramente emergere altri lati della sua personalità, che non cessa di mantenere, per certi versi, una sua naturale coerenza, rendendoci partecipe dell’unione di un legno diverso, pur sempre pregiato, con un altro fiore, regale e anch’egli pregiato: il legno di Cedro con la rosa bulgara ed il mughetto, un fiorellino delicato, impercettibile, che cela nei silenzi e nella sua presenza che si fa notare solo dalla sua eleganza tutta la sua più intima essenza.